Quale pesce mangiare e quale evitare in gravidanza per non compromettere la salute

  • Autore: GIANCARLO MOTTA
  • 22 nov, 2018

In gravidanza alcuni alimenti sono più nutrienti di altri e non possono mancare dalla dieta dei nove mesi per assicurare a mamma e feto un giusto ed equilibrato apporto di sostanze come proteine, vitamine, minerali.

 Uno fra questi è senz'altro il pesce, da consumare anche un paio di volte durante la settimana.

 Ad alto valore nutritivo, ricco di acidi grassi essenziali, iodio e omega 3, il pesce in gravidanza va però scelto con qualche piccolo accorgimento.

 Vediamoli nel dettaglio.

 Prima però rispondiamo a questa domanda, che molte future mamme troveranno utile approfondire per una più sana e completa alimentazione.

Perché mangiare pesce durante la gestazione? 

La domanda potrebbe suonare retorica alla luce della tanto conclamata buona natura del pesce. Ma seppure siano note le sue proprietà, è sempre utile ricordarle e soprattutto associarle ai vari tipi che si possono mangiare in gravidanza.

 Durante i 9 mesi di gestazione aumenta il bisogno di acidi grassi polinsaturi (come gli Omega 3), di ferro e proteine. E il pesce ne è un’ottima fonte.

 Vario nei diversi habitat di mari, fiumi e laghi, il pesce si presenta in tante tipologie differenti.

 Per una più celere distinzione, possiamo identificare 3 macro categorie.

 Pesce azzurro, pesce bianco e di terra. Senza dimenticare molluschi e crostacei (sebbene non siano adatti in gravidanza).

Quale pesce fa bene più di tutti in gravidanza?

Quali sono i pesci che possono, e che anzi dovrebbero, comparire nella dieta in gravidanza?

 Iniziamo col dire che anche il pesce sano, come anche tutti gli altri alimenti, è quello che compie meno strada per arrivare sulle nostre tavole.

 Conosciamo più o meno tutti il concetto del km 0, sappiamo cosa significhi in pratica e come migliori il sapore dei nostri piatti quando preparati con ingredienti locali.

 

Il nostro pesce, il pesce del mar Mediterraneo, è il “nostro km 0”, ed è il migliore per l’alimentazione di tutti in generale, ma ancor più per quella delle donne in gravidanza.

 I mari della costa italiana, inoltre, sono ricchi di minerali, preziosi fonti di qualità di pescato e pesci d’allevamento.

 In gravidanza si può mangiare pesce azzurro, come alici, sarde e acciughe, sgombro. È il più ricco di Omega 3, ottimo per lo sviluppo di cervello e occhi del feto.

 Anche il pesce bianco, come orata e spigola (di piccole dimensioni), benché sia meno generoso in Omega 3, è però consigliato perché molto magro e digeribile. Come anche sogliole, merluzzo, cefalo e nasello.

 Il pesce di “terra”, ovvero quello di acqua dolce come la trota per esempio, è molto nutriente perché anch'esso ricco di ferro, Omega 3, proteine e sali minerali.

 

Infine, con qualche eccezione relativa alla cottura, anche il salmone può comparire nella dieta della donna in attesa.

Il pesce da evitare: quale e perché? 

Abbiamo appena nominato il salmone tra i pesci che si possono mangiare. Ma va fatta una precisazione: no al salmone affumicato.

 In gravidanza, infatti, il salmone affumicato deve essere evitato perché l’affumicazione avviene senza cottura, e quindi potrebbe essere contaminato da Listeria Monocytogenes, un batterio che causa la listeriosi, una malattia infettiva.

 Fra i pesci da escludere in gravidanza vi sono anche orata, pesce spada, tonno e sgombro di grandi dimensioni, perché contengono alte percentuali di mercurio.

 Il contenuto di questo metallo tossico, pericoloso per il futuro sviluppo neurologico e comportamentale del bambino, è così elevato perché i pesci appena nominati vivono a lungo in mare a contatto con il mercurio.

 

No dunque al pesce crudo in gravidanza.

 

Il pesce va sempre cotto per evitare la toxoplasmosi e per eliminare ogni rischio legato alla contaminazione da parassita Anisakis, tanto per nominarne uno, il più temibile.

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